Municipio Roma V, storia di ordinaria follia tecnico/amministrativa e politica in via G. Sansoni a Tor Sapienza. Una follia che parte oltre un mese fa dalla chiusura della strada a causa dei liquami provenienti dal campo rom di via Salviati prima e del nubifragio poi.
Una chiusura al traffico che in pochissimi giorni ha trasformato la strada in una discarica con decine di tonnellate di rifiuti di ogni genere, dai semplici calcinacci a mobilia, a resti di ristrutturazioni di immobili, a plastiche e altro ancora che chi ha effettuato la bonifica ha pensato bene (certamente anche per riaprire la strada al traffico veicolare) di accatastarli a lato della strada.
Nel frattempo l’istituzione locale ripristinava, con incredibile solerzia, la segnaletica orizzontale. Una scelta che purtroppo si è rivelata infelice visto che quei rifiuti venivano praticamente dati in pasto a chi quotidianamente accende quei roghi che da anni vengono segnalati dal CdQ di Tor Sapienza e che di quel quartiere e non solo, stanno letteralmente avvelenando i residenti.
Per quanto ne sappiamo le responsabilità sul mancato ritiro dei rifiuti non sono addebitabili al Municipio ma a chi dal Dipartimento Ambiente non è stato in grado di coordinare le operazioni con Ama Spa.
Ed ecco che stamattina 13 ottobre 2018 poco dopo le ore 9,00 il delitto annunciato si è consumato e un fumo acre e nero si è levato nel cielo.
Attivati subito le segnalazioni e l’intervento delle autobotti del Vigili del Fuoco e della Polizia di Roma Capitale che chiudeva immediatamente la strada per la possibilità che all’interno di quella montagna di rifiuti in fiamme ci fossero anche delle bombole vuote di gas e quindi, per scongiurare possibili esplosioni.
Un andirivieni quindi di autobotti a causa del Fuoco covante. Un rogo che ha cambiato la composizione dei rifiuti e che di certo triplicherà almeno il costo di rimozione. Ma adesso … chi paga?
foto di A.Moriconi e Roberto Torre