I tempi del piano
“Carlo Cottarelli, l’ex direttore del “Dipartimento affari fiscali” del “Fondo monetario internazionale”, incaricato di elaborare un piano concreto per la “spending review” – ha fatto conoscere il Ministero dell’Economia – ha portato a termine il suo incarico nei venti giorni concordati”.
Complimenti sinceri al professor Cottarelli. Adesso, però, la sua fatica dovrà essere visionata dal “Comitato interministeriale per la revisione della spesa” e, poi, trasmessa alle Camere. Ma – ecco – sarà possibile complimentarsi vivamente, ora, con il “Comitato interministeriale” e con le Camere oppure l’uno e le altre, invece che in venti – magari in sessanta – giorni, porteranno a termine le loro “fatiche”, se le porteranno a termine, in duecento, duemila, duecentomila giorni?
Repubblica autonoma o colonia?
“Nelle aule della Cassazione – senza che nessuno sembra essersene sdegnato – un procuratore generale avrebbe chiesto che l’Italia riconosca l’immunità della Germania per tutti i crimini commessi, contro cittadini militari e civili del nostro Paese, durante il periodo nazista e rinunci a citare in giudizio la Repubblica federale tedesca per chiederle il risarcimento dei danni patiti dalle vittime”.
Sarà interessante conoscere – si prevede fra un mese circa – se questa richiesta del procuratore generale verrà accolta o rigettata. Anche per comprendere se l’Italia è ancora una Repubblica autonoma e indipendente o è ormai una specie di colonia della Repubblica federale tedesca.
L’insulto della Rai ad Enzo Tortora
“Il film documentario “Enzo Tortora, una ferita italiana” – dopo essere stato incredibilmente scartato dagli organizzatori del “Festival del cinema” di Roma – non verrà proiettato neppure sui canali di quella Rai che, pure, è stata per tanti anni la “casa” del noto presentatore”.
E’ perché la Rai, proprio in questi giorni, si è fatta scippare il film documentario da “Mediaset”. E la domanda non può che essere: per una sua precisa volontà o per una sua sempre più evidente incapacità di competere sul mercato? Nell’uno o nell’altro caso, comunque, si tratterebbe di un fatto gravemente scandaloso. Di cui gli alti dirigenti superpagati dovrebbero essere chiamati a rendere conto. Soprattutto, anche per questo, prima di apprestarsi ad esigere un nuovo aumento del canone.