Proseguono gli incontri letterari presso la Biblioteca della Parrocchia di San Romano martire (ingresso via delle Cave di Pietralata ,63) nel IV Municipio tenuti dalla Prof.ssa Loredana Mambella.
Ecco il calendario.
Giovedì 2 ore 17.00 Corso di Filosofia.La nascita della Filosofia occidentale e la Scuola ionica di Mileto.
Giovedì 9 Corso di Storia locale e territoriale. La grande bellezza delle periferie romane. IV Municipio. Case Rosse.
Giovedì 16 ore 17.00 Dante. Paradiso. Analisi e commento Canto XV.
Giovedì 23 ore 17.00 La favolistica greca e latina.Esopo e Fedro.
Giovedì 30 ore 17.00 Corso di Filosofia. La nascita della Filosofia occidentale e la Scuola ionica di Mileto.
2 MAGGIO 2019 – ORE 17 Biblioteca Parrocchia S. Romano Martire, via Cave di Pietralata 63 Roma, resa benevolmente disponibile per gli Accademici della via Tiburtina, gruppo di studi spontaneo (art. 9 Cost.).
La Chiarissima Professoressa Loredana MAMBELLA, nell’ambito della filosofia, conosciuta al tempo dell’Alighieri, ha trattato del filosofo ANASSIMANDRO della Scuola Ionica. Codesta organizzazione svolgevasi in libere sedi: portici, piazze, all’ombra degli alberi e prosperò nei secoli VII – VI a. Ch.. Concluse il proprio magistero nel 529 p. Ch., quando l’imperatore Giustiniano scelse il cristianesimo come religione di Stato.
La docente ha principiato con il problema delle fonti di cognizione della peculiare, lontana filosofia, di cui non abbiamo che pochi frammenti lasciati da Aristotele e Simplicio. La sigla di riconoscimento è D. K. 11A 12 e 13, apposta dallo studioso Diaz. I frammenti di altri filosofi sono ugualmente classificati D. K. 11A, ma con l’ultimo numero 14, 15, 22, 22a. Anassimandro introdusse il termine “ARCHE’ ” concezione che il principio è l”APEIRON” ove la A è privativa.
Questo ente , infinito ed indefinito, ruota vorticosamente, andando a finire ai contrari, caldo freddo; umido asciutto. I contrari litigano tra di loro, vorrebbero sopraffare l’Apeiron, che li punisce con la loro morte. Il principio di Anassimandro porta l’universo ad esplodere per espansione ciclica. L’Apeiron è inclassificabile, per cui si potrebbe riportare a Dio. L’uomo nasce per evoluzione, si potrebbe pensare a Darwin.
I frammenti di Simplicio dicono che i primi esseri furono creati dall’umido ed anche l’essere fu creato da altre specie, il definito e l’infinito. Ancora, tempo è ciò che determina la distruzione del mondo e se non si morisse non si ricreerebbe (contrari freddo caldo).
Codesti contributi “de relato” sono importanti, perché diversamente non avremmo saputo alcunché. Va detto, altresì, che i filosofi di riferimento sono scienziati, naturalisti, cultori dell’astronomia, geografia, matematica, meteorologia, Anassimandro piantò nell’agorà un bastone, inventando l’orologio solare. La filosofia di quel tempo lontano crea dubbi per poterli risolvere, dare risposte razionali. Tuttavia credevano la terra immobile al centro dell’universo, altri, più vicini a noi, hanno appreso e divulgato che non è così. Da apprezzare che previdero una eclisse, un terremoto ed altri eventi, frutto delle riflessioni profonde.
Per mio sommesso avviso, la terminologia e la concatenazione dei concetti di Anassimandro, poco ricorrenti, non sono facili ad un’assunzione mnemonica, sicché richiedono maggiore attenzione.
17 MAGGIO 2019 – Biblioteca San Romano Martire, largo Beltramelli Roma. Divina Commedia dell’Alighieri, Paradiso canto XV. L’ottima Professoressa Loredana Mambella ha letto magistralmente l’intero canto ed, a seguire, ne ha svolto l’analisi ed il commento. La scena si svolge nel cielo di Marte, ove sono gli spiriti militanti, soldati morti in battaglia. Vi erano state varie Crociate, guerre intestine, si trovava la fine per liberare il Santo Sepolcro. Il Poeta ha una esclamazione di riconoscenza per gli ospiti pieni di carità verso gli uomini. Un’anima luminosa scende da un braccio della croce, ivi allestita dalle anime, per parlargli. E’ Cacciaguida, il trisavolo di Dante, già militante della seconda Crociata. La presenza di cotale antenato fa dire agli studiosi che codesto è il canto genealogico del Poeta. Altissima è la poesia “O fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando, io fui la tua radice”, l’Alighieri, del resto, ha avuto la fortuna di vedere aperta la porta del Paradiso prima da vivo, indi dopo compiuto “il passo estremo”. Altro fu S. Paolo, affermandolo in una lettera ai Corinzi, alla conversione e in morte “ianua coeli reclusa est”!. Alla presentazione l’anima informa che sposò una Alighiera, da cui originò il cognome Alighieri. Sono menzionati gli antenati ed i battesimi di D. e C. al Battistero di Firenze. Cacciaguida svolge una sobria invettiva contro la loro città, che introduce “Fiorenza dentro la cerchia antica, ond’ella toglie ancora e terza e nona, si stava in pace, sobria e pudìca” … “Non faceva, nascendo, ancor paura la figlia al padre; che ‘l tempo e la dote non fuggien quinci e quindi la misura”. A seguire certamente vi fu una crisi delle nascite ante litteram del nostro tempo. Ma erano bei tempi quando la città era morigerata, senza problemi per la dote alle figlie, (un istituto maldestro bandito dall’ordinamento del nostro tempo, perché iniquo), di poi erano crollati a Firenze i costumi, giunsero corruzione, omicidi e delitti. Traccia ben viva è rimasta degli esìli crudeli, confische di beni, case bruciate, testimonianze del nostro, che si rifugiò in Lunigiana, da Cangrande, a Ravenna per non addivenire a compromesso disonorevole da innocente qual era.
Pochi i protagonisti del canto, del resto in Paradiso la confusione dei personaggi si attenua e ciò si direbbe, in famiglia, di alleggerimento.